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Catena di pensieri

Quello che mi passa in mente ora è che il corso di “Orti Urbani” è interessante ma le motivazioni dei numerosi partecipanti mi sembrano molto diverse.

Ambiente eterogeneo, non so se la sinergia la si può trovare con il prossimo o è meglio cercarla con la terra, però la cosa positiva è che quasi tutto il discorso, avendo cercato informazioni sul web, lo conoscevo già: questo significa che non sono ancora rincoglionito del tutto, so ancora leggere ma soprattutto riesco a discernere.

Poi, dopo un buon caffè assolutamente necessario per cercare di non addormentarsi nel banco come il lunedì mattina a scuola dei tempi che furono, uno deve assolutamente chiedersi il perché di questo interesse.

Perché?

Mi interessa davvero o è solo curiosità? Mi interessa come la subacquea? Come l’informatica? Come la fotografia? Come la psicologia? Come la politica?

Non saprei, però quel che attrae è la particolarità dell’argomento, i mille aspetti che non avrei mai preso in considerazione.

Forse è solamente curiosità ma non ne sono sicuro.

La curiosità però è una mia particolarità che è stata notata e mi si è presentata proprio l’altro giorno bussandomi forte alle spalle. Cambiare vita? Lavoro? O solo aria?

Ecco, sono 2 giorni che ci penso. Prendere o lasciare? Sarà la ruota delle fortuna che gira oppure è solo un miraggio come l’acqua nel deserto dell’Arabia Saudita?

Boh, lì comunque, oltre al petrolio ci sono molte possibilità, mica hanno Monti e la Fornero che sputano minchiate e tasse dalla mattina alla sera.

Però la Fornero con quelle rughette lì, con quei polpaccetti lì, devo dire che un senso di austero ce l’ha, però verso gli altri e non verso i familiari, armiamoci e partite!

Ma torniamo a noi….ehm, a me. L’altro giorno ho sbagliato stanza per l’iscrizione, sono entrato dove una cantante lirica che si stava “allenando”. Sapete com’è andata? Mi ha steso! Mi ha travolto e mi sono innamorato di lei e della lirica in un secondo, come sono innamorato della placida e calma signora di Osimo che mi vende le piantine, perché lei è carina, tranquilla, parla piano piano, non è agitata, cerca di consigliarmi nel migliore dei modi anche se le compro due euro di semini e mi fa pure lo scontrino. Ogni volta che passo davanti al suo negozio lei ha il doblò sempre aperto e carico di piantine, nella chiusura pomeridiana le lascia all’aperto lungo la strada, tanto lei si fida, non gliele tocca nessuno. Lei sta bene, è in pace con se stessa e con il prossimo.

Fabri Fibra secondo me è un artista vero perché ho ripreso in mano un cd con delle sue canzoni e dopo 2 anni lo ascolto da giorni come fosse sempre la prima volta.

Mi trasmette lui, mi trasmette la signora della lirica, mi trasmette la signora delle piantine, spero mi trasmettano alcuni compaesani corsisti non solo con gli occhi.

A proposito, oltre i progetti di orti urbani che democraticamente non si possono dire pubblicamente altrimenti succede il finimondo, sto sempre cercando qualcuno che sia intenzionato a zappettare con me su un terreno agricolo che ancora non ho trovato, possibilmente in pianura, possibilmente con un pozzo, possibilmente vicino casa per cui a Camerano, ma questo è solo per i motori di ricerca…ah, si riparte, l’informatica…

Me with myself and I

Sabato grande uscita alla gola dell’Infernaccio di Montefortino.

Una giornata degna di nota, iniziata con sole quattro ore di sonno alle spalle, un po’ di “buona” ansia ed i più disparati pensieri, il paradigma ben riuscito della donna al volante che combina disastri e che per tanti giorni ancora ci farà crepare dal ridere.

Il freddo, il vento teso e la pioggia non ci hanno fermato e appena usciti dalla gola il tempo è subito migliorato.

Guardo nel nulla eppure ti vedo, chiudo gli occhi e provo ad immaginare dove sei, cosa stai facendo.

Sopra il ponte, da solo, mi accorgo di quanto è difficile l’equilibrio.

Panta rei os potamòs.

Non so se tu ci sei, mi vedi, mi pensi, lasciami pensare almeno questo, ma io, in fondo, ci spero.

L’impressione di questi giorni è di avere una sensibilità maggiore, come una ferita scoperta che si irrita con un soffio.

Salgo e scendo verso il fiume per trovare l’angolo giusto mentre il pensiero è solo uno.

Non avrei mai creduto in una sensazione del genere, non avrei mai…

Ero vicino alla Sibilla ma ciò che scrivo è chiaro e non lascia spazio a dubbi, a perplessità.

Torna…dimmi che è stata tutta una farsa e torna perchè io tutto il giorno ho intonato a squarciagola una tra le tante canzoni che mi riconducono a te.

E salirò salirò
salirò salirò
fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
fino a quando sarò
solamente un ricordo lontano

Contattami come hai fatto nel sonno come nella veglia, se non ti risponderò sarà solo per l’emozione che mi blocca.