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La costituzione (2)

Art. 35.

La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.

Art. 36.

Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

La costituzione italiana è come una bellissima favola, il più grande lavoro di fantasia mai sviluppato dalla mente umana.

 

La costituzione

Non c’è niente da fare, tutte le volte che i miei occhi si imbattono per non so quale ragione sugli articoli, sulle parole della costituzione italiana mi viene sempre da pensare a quante belle parole rimaste lì sulla carta.

Le belle idee non servono a nulla se poi non si concretizzano in azioni e soprattutto risultati.

L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro?
Io direi che l’Italia è una repubblica abilmente controllata dove la sovranità non appartiene al popolo che viene puntualmente soggiogato da interessi che sono di tutti fuorché degli italiani stessi e poi mi fermo qui perché stasera potrei essere pericoloso…

Berlusconi KO, resta l’ipocrisia della Costituzione

Il Lodo Alfano, com’è noto, è stato dichiarato incostituzionale.

Berlusconi, decisamente incazzato, si è lasciato andare a battute poco corrette.

La maggior parte dei cittadini come il sottoscritto, godono!

Sempre secondo il sottoscritto però resta la bellezza delle parole scritte nella Costituzione Italiana e la grande ipocrisia che rivestono oggi.

Quando mi sento un po’ giù di morale ed ho bisogno di rilassarmi con qualche barzelletta solitamente apro la Costituzione e mi leggo i primi 3 articoli.

Per chi non li ricordasse a memoria sono questi:

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Alla lettura del primo articolo penso sempre a quando vado a fare assistenza negli uffici pubblici e già mi scompiscio dalle risate.

Al secondo articolo penso a quanto è tassato il reddito dal lavoro dipendente e quello da rendite finanziarie e poi cerco sempre l’etimologia della parola “solidarietà”, non si sa mai non mi ricordassi bene il significato.

Al terzo articolo di solito non ci arrivo, ma quando riesco e leggo: “eguali davanti alla legge“…beh…questa si che si chiama ipocrisia!