Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
Eh già…
7 risposte a “L’infinito”
Letta ultimamente anche da Dustin Hoffman che sta facendo la pubblicità per la regione Marche
In effetti, appresa la notizia, l’ho bruciato sul tempo!
Da notare i terzi, il punto di interesse… 😉
Cioa enrico, complimenti per questa splendida foto, non è che posso utilizzarla per farne un quadro? aspetto la tua autorizzazione!
Francesca
Francesca, wow!
Si, ma certo, grazie per avermelo chiesto e poi fammi sapere com’è venuta in stampa!
Non amo particolarmente la letteratura leopardiana mi ha sempre dato una sensazione fastidiosa di sfigato passivo che è assolutamente e nettamente all’opposto del mio carattere, però devo ammettere che L’infinito è una poesia bellissima
P.S.: Magnifica foto enrì
Artemisia, anche io in altri tempi non amavo Leopardi, ma oggi, da adulto e con gli ultimi avvenimenti personali, devo riconsiderare ciò che fu da gioventù.
Comunque in questi ultimi giorni, avvenimenti tragici a parte, la frase “il naufragar m’è dolce in questo mare” mi si addice proprio…
Oramai sono alla soglia dei 45 anni, vissuti come li ho purtroppo dovuti vivere io diventano 90, ma nonostante tutto non intendo naufragare uhm…diciamo per altri 45 anni và 🙂
Mi piace remare checcepossofà 🙂