Sarò pessimista e malfidato però questa storia dell’Ilva di Taranto mi sembra proprio rappresentativa di come funzionano i controlli in Italia.
Proprio sabato sera ho parlato con una giovane pediatra tarantina che ora lavora qui nelle Marche; mi ha detto che a Taranto è considerato normale avere un morto in casa di tumore, mi ha detto che nel reparto di oncoematologia pediatrica Bari la maggior parte dei bambini sono tarantini e non bisogna essere un genio per comprenderne il motivo.
Ha finito dicendomi che a Taranto hanno trovato pure la diossina nel latte materno e che le statistiche si conoscono bene ma i numeri non sono mai stati tirati fuori perché fanno paura e perché ormai è tutto talmente consolidato che scavare su questo tema sarebbe come o forse peggio di un terremoto.
Se questi sono i fatti come mi posso fidare dei controlli che fa questo staterello chiamato Italia?
In Italia si sa che i controllati fanno anche i controllori di loro stessi e per la loro stessa categoria. Laddove raramente c’è qualcuno serio arriva miss democrazia a contagiare irreparabilmente tutto quanto con lusinghe, promesse, bustarelle o minacce.
Ecco cosa penso io del sistema Italia.
Poi ci saranno pure dei casi di controlli ottimali, non bisogna fare di ogni erba un fascio, per carità, però questa non è l’eccezione, è la normalità e non sia mai che a Loreto scoppi il caso della piccola Ilva de noaltri: lettori avvisati…