“Federico, mi guardi su Wikipedia se sotto la voce di “fotografo superfighissimo” c’è la mia faccia?
Ah, non c’è? E che faccia c’è, scusa?”
Wikipedia no, ma Google si!
Scherzi a parte, auguri a tutti quelli che passano per di qua!
“Federico, mi guardi su Wikipedia se sotto la voce di “fotografo superfighissimo” c’è la mia faccia?
Ah, non c’è? E che faccia c’è, scusa?”
Wikipedia no, ma Google si!
Scherzi a parte, auguri a tutti quelli che passano per di qua!
L’invitato si è unito alla conversazione.
Sono wannabe della fotografia ed uno zero spaccato di fotoritocco e post-produzione in genere, ma mi sto allenando nei sempre più rari ritagli di tempo.
Quando sono stato all’infernaccio ed ho visto la scena ho subito pensato a questo scatto.
Simbologia.
L’unico colore che esce è quello della foglia, verde come il mondo che ci circonda, verde come l’abbiamo trovato e verde come lo dobbiamo lasciare, per cui un deciso no allo sfruttamento selvaggio delle risorse e no al nucleare!
In questo periodo non ci sono molte forme di vita “vegetali” che nascono spontanee, ma nel sottobosco, nonostante il clima avverso ed il grigiume consono a questo periodo, questa foglia spuntava vitale.
Il mondo d’oggi è grigio, sia come inquinamento che come mentalità serva del Nuovo Ordine Mondiale che ci vorrebbe tutti consumatori mentalmente azzerati.
Eh si, ancora questo tema da ventenne incendiario che non passa…
C’è bisogno di nuove idee, di un nuovo impulso vitale, di qualcosa o qualcuno che esca fuori e azzeri questo status quo fatto di un tozzo di pane, di calcio, di veline.
La foglia non è bellissima esteticamente ma la sua radice ha fatto presa, segno inequivocabile che ciò che conta non è l’apparenza ma la sostanza.
La linfa fa la differenza, il sangue conta!
Desktop 1280×800 (wide screen)
Desktop 1280×800 Gnome (wide screen)
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